© 2009-2021 Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata» • Tutti i diritti riservati
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Antonio Mercadante
Stazioni di via sacra
Quattro Viae Crucis siciliane dal XVIII al XX sec.
lle quattordici stazioni della Via Crucis spetta un posto di primo piano tra i soggetti religiosi più rappresentati dagli artisti. Una moltitudine di Cristo davanti a Pilato, di cadute sotto il peso della Croce, di incontri con la Madre e con le donne di Gerusalemme, Crocifissioni, Sepolture, punteggiano in buon ordine le pareti di ogni chiesa cristiana, mostrandoci gli equivalenti figurativi di una pietà che nello svolgersi dei circa sei secoli di devozione al cammino della Passione in forma di stazioni meditate, ha trovato soprattutto nel popolo la sua prima espressione e la più partecipata. Artisti di ogni qualità si sono misurati sulle quattordici stazioni. Alla luce dei raggiungimenti più alti e originali, tradotti in fogli di incisioni per diffonderne i modelli, centinaia di derivazioni declinano in schemi sempre più semplificati, toccando tutta la gamma delle qualità e giungendo anche ai livelli più sgrammaticati e primari, ma riuscendo così a soddisfare capillarmente le richieste d’ogni committenza, fino a quelle delle comunità più povere e isolate, interessate ad avere comunque nella loro chiesa i simulacri della devozione senza troppo poter sottilizzare sulle qualità artistiche assolute dell’oggetto in sé.
Le quattro Viae Crucis siciliane qui raccolte appartengono a quattro differenti momenti storici e raccontano ciascuna una storia diversa: per i tipi di artista che si sono cimentati nel farle, per i luoghi e le persone cui erano destinate, per le occasioni che con maggiore o minore fortuna le hanno conservate fino ad oggi. Sono accomunate dalla sola qualità di essere in modi diversi espressioni d’arte ‘minore’. Una è dipinta su vetro, una su tela, la terza su lastre di latta zincata, la quarta cotta in formelle di ceramica. Sono prodotte in un arco di tempo che copre circa tre secoli: dalla fine del XVIII alla metà del XX.
A
Casa Editrice: Lussografica
Anno Pubblicazione: 2012
Formato: mm 320 x 295
Pagine: 116
ISBN: 978-88-8243-281-2
«Scrinia»
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