© 2009-2021 Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata» • Tutti i diritti riservati
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Mario Sturzo
Non so lasciar la penna
Lettere a mons. Vincenzo Fondacaro (1912-1938)
ello scambio epistolare la parola è pensata, calibrata e infine consegnata nella scrittura: ne sortisce un dialogo vero e proprio, cioè una relazione che consiste in un’interpellanza e nella relativa risposta, ma pure un’esperienza d’incontro e di confronto che si distende in mezzo alle parole, nel loro frattempo, nell’intreccio della loro gestazione e della loro attesa, nello scarto tra la loro partenza e il loro arrivo, mentre esse viaggiano dall’uno all’altro interlocutore, concepite nel silenzio, pronunciate con l’inchiostro, ascoltate con gli occhi, senza per questo rimanere astratte o disincarnate, avulse dalle situazioni o indenni dalle condizioni in cui versano chi scrive e chi legge. La storia della letteratura è piena di epistolari che hanno questo valore. Ma è pur vero che dentro gli epistolari c’è la storia stessa: è il caso delle lettere che si sono sottratte all’effimero frattempo e si sono salvate dentro gli archivi, lì cadendo come in letargo per poi risvegliarsi e tornare a parlare di qualcuno e con qualcuno. Anche in questo volume tornano alla luce delle lettere che hanno sfidato il tempo, trovando riparo dentro i faldoni e tra gli scaffali di un archivio. Sono perciò lettere che contengono e raccontano la storia vissuta dal loro autore e dalla persona cui egli le inviò. Lettere scritte non semplicemente sulla scorta dell’estro letterario, ma piuttosto nel solco della fatica quotidiana e della preoccupazione pastorale. Difatti, si tratta di ben cento lettere, inviate – tra il 1912 e il 1938 – da mons. Mario Sturzo, vescovo di Piazza Armerina dal 1903 al 1941 e insigne pensa-tore – teorico del cosiddetto neosintetismo –, a mons. Vincenzo Fondacaro, vicario generale e rettore del seminario diocesano. Luca Crapanzano, che ha conseguito il dottorato in teologia presso l’Università Lateranense di Roma con una tesi sulla riflessione antropologica di mons. Sturzo, ne ha curato una fedelissima trascrizione e ne ha rilevato l’importanza storica, commentandone i temi principali e più ricorrenti.
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Casa Editrice: Lussografica
Anno Pubblicazione: 2014
Formato: mm 130 x 210
Pagine: 137
ISBN: 978-88-8243-315-4
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