© 2009-2021 Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata» • Tutti i diritti riservati
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Umberto Chiaramonte
La formazione agraria in Sicilia
Il caso di Caltagirone dall’unità al fascismo
al 1860 agli anni Trenta del Novecento in Sicilia si sperimentò, progressivamente, una nuova utilizzazione del latifondo e un superamento dello stesso sistema latifondistico in prospettiva consorziale e cooperativistica. Per attuare una tale trasformazione del sistema agrario fu necessaria una rete articolata e capillare di agenzie e di iniziative formative, estesa su tutto il territorio isolano. A poco a poco questa rete riuscì a far smarcare gli operatori del settore, piccoli e grandi, dallo scoglio dell’arretratezza dei metodi di coltivazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli, dotandoli di nuove conoscenze tecniche e di una mentalità imprenditoriale desiderosa di confrontarsi con le sfide della modernizzazione. Sorsero, così, Scuole pratiche e Cattedre ambulanti di agricoltura, grazie a cui giovani studenti e ormai maturi contadini poterono acquisire un importante corredo di conoscenze utili a lavorare la terra stando al passo coi tempi. Si trattò di strutture e di interventi statali, ma ne fruirono efficacemente anche cooperative e consorzi costituitisi nell’alveo del movimento cattolico. Fu il caso, per molti versi esemplare, di Caltagirone, dove anche don Luigi Sturzo non mancò di offrire una sponda a quell’impegno formativo che andava gettando le basi per una effettiva innovazione della tradizione agraria.
Casa Editrice: Sciascia
Anno Pubblicazione: 2014
Formato: mm 130 x 200
Pagine: 280
ISBN: 978-88-8241-444-3
80
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