© 2009-2021 Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata» • Tutti i diritti riservati
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Per un discorso cristiano
di resistenza alla mafia
a cura di Stefano Diprima
l linguaggio ecclesiale usa, da qualche tempo, in Sicilia, termini quali «peccato sociale» e «struttura di peccato» per parlare della mafia. È un modo di rispondere all’urgenza, per la chiesa siciliana, di elaborare uno specifico «discorso» sulla mafia, soprattutto in funzione della catechesi e della formazione cristiana all’interno delle comunità ecclesiali, che si avvalga di categorie attinte alla tradizione cattolica.
E, infatti, un tale «discorso» cristiano sulla mafia e sulla resistenza alla mafia che può aiutare la chiesa a rapportarsi evangelicamente, senza cioè smarrire la propria specificità, a un fenomeno di così triste e problematica evidenza. Per precisare il contenuto semantico dei termini «peccato sociale» e «struttura di peccato», applicati alla mafia, è stato tenuto un seminario di studio con la partecipazione di docenti di teologia morale negli Istituti teologici della Sicilia. L’incontro ha permesso un confronto molto aperto che ha sollecitato i teologi moralisti a chiarificazioni dei concetti e a precisazioni del linguaggio.
Gli atti del seminario sono ora raccolti in questo volume. È offerta così la possibilità di riprendere e sviluppare il discorso avviato nel seminario. Una chiarificazione dei termini e delle formule del linguaggio ecclesiale non può non giovare all’azione pastorale della chiesa e, in particolare, alla sua opera formativa.
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Casa Editrice: Sciascia
Anno Pubblicazione: 1995
Formato: mm 130 x 200
Pagine: 160
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