Allo sbarco degli alleati nel 1943, fu nominato prefetto di Caltanissetta su indicazione del vescovo Jacono. Tenne l’incarico per qualche mese ed ebbe poi la nomina a commissario all’alimentazione in Sicilia. Aderì alla Democrazia Cristiana e nel 1946 fu il primo sindaco eletto democristiano di San Cataldo. Godette della stima e della fiducia del vescovo Jacono. Anche dopo la morte di quest’ultimo, continuò ad avere rapporti di piena fiducia con i successori. Fino alla morte fu delegato del vescovo per l’amministrazione dell’Ospedale «M. Raimondi» di San Cataldo. Morì il 21 luglio 1977.
Arcangelo Cammarata è figura rappresentativa di quel laicato cattolico, piuttosto ristretto, di professionisti, provenienti da famiglie tradizionalmente molto legate alla Chiesa diocesana, che ebbero funzioni di guida nelle organizzazioni cattoliche dopo il ritiro del clero dai compiti di direzione nel campo politico e in quello delle opere economico-sociali cattoliche. Egli inoltre fu molto vicino ai vescovi succedutisi alla guida della diocesi nissena, ai quali prestò delicati servizi legali e amministrativi. La sua vicenda si può ricostruire consultando la corrispondenza abbondante di Cammarata con il vescovo Jacono, che è conservata tra le carte di quest’ultimo nell’Archivio Storico Diocesano.
Suoi articoli si trovano nelle annate de
Il Popolo, periodico del Partito Popolare di Caltanissetta (1920-24). I suoi scritti sono ora raccolti nel volume
Scritti sul sindacalismo e la coooperazione, a cura di Cataldo Naro, Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata», San Cataldo 1986. Per alcuni cenni sulla sua biografia cf. A. Emma,
La morte dell’avv. Arcangelo Cammarata. Una vita al servizio della Chiesa, in
Monitore diocesano [di Caltanissetta] 70 (1977) pp. 79-80.